APPUNTAMENTI - 27 Aprile 2015

  

I LUNEDI' DEL TIFOSO ROMANISTA

Lunedì 27 Aprile 2015, alle ore 18.00 - Sede UTR, Viale Giulio Cesare, 78, il resoconto by Roberto Cerrone

Con immutato orgoglio, l'UTR riprende i suoi straordinari appuntamenti de I LUNEDI' DEL TIFOSO ROMANISTA. Lunedì 27 Aprile 2015, alle ore 18.00, presso la sede ufficiale di Viale Giulio Cesare 78, sarà graditissimo ospite d'onore il grande Ciccio Cordova, centrocampista e capitano giallorosso. Vestì la maglia giallorossa dal 1967 al 1976, dispitando 212 partite e realizzando 9 gol. Vinse, nella stagione 1968/69, La Coppa Italia e nel 1972 il Torneo Anglo Italiano. Interverranno altri illustri ospiti d'onore del pianeta giallorosso.

Il resconto by Roberto Cerrone.

 

Ciccio Cordova

Un tavolo di presidenza sempre ricco di personaggi accoglie la visita di Ciccio Cordova alla nostra sede di Viale Giulio Cesare, una platea pronta a omaggiarlo e sentire da Lui ricordi di una Roma lontana nel tempo ma sempre vicina al cuore, dove si vinceva poco e quel poco era oro per noi.

Oltre ai “soliti” Maurizio Cenci, Luciano Tessari, Vittorio Boldorini ed Ettore Viola, abbiamo gradito la visita, per la prima volta nella sede di Via Giulio Cesare, del dott. Sergio Gasperini, per tantissimi anni medico di riferimento dell’As Roma, già dai tempi di Alvaro Marchini, per continuare con Anzalone e Viola. Lui ha abbinato la passione per il calcio con quello per il ciclismo cui ha dato tanto anche quanto medico sportivo.

Procediamo con ordine. Il Presidente Grassetti ha presentato Francesco Cordova nella sua storia di calciatore e personaggio fuori dai campi di gioco. Ha ricordato la sua poca dimestichezza con il gol in campionato (9 gol per 212 partite, media 0,04) ma discreta con la Coppa Italia (10 gol per 39 partite, media 0,25 non male).

Ben presto il microfono scivola dalle parti di Ciccio ed è difficile farlo andare in altre. E’ un fiume in piena. Tanti gli argomenti trattati, cercando di fare argine.

Ci ricorda che anche a Milano era un preferito dalla famiglia Moratti, per una sua storia galante con Bedy Moratti, figlia di Angelo e sorella di Massimo ma anche valente attrice e donna impegnata nel sociale. Lo stesso gli accadde qualche anno dopo grazie al suo matrimonio con Simona Marchini, figlia del presidente Alvaro. A proposito della presidenza Marchini, ci ha raccontato diversi episodi, a noi già conosciuti per la verità. Prima di tutto che Marchini ha fatto il presidente dell’As Roma solo per fare un piacere ad Andreotti, lui era un uomo lontano dal calcio. Ha anche raccontato la fermezza di Marchini la sera del dramma di Giuliano Taccola quando Helenio Herrera voleva tutti in ritiro dopo Cagliari per preparare la trasferta di Coppa Italia a Brescia, il presidente si oppose capendo il momento di grande dolore di tutta la squadra che aveva visto morire il loro amico e compagno.

A proposito di Taccola, è intervenuto Sergio Gasperini che ha vissuto in prima linea quella situazione. Taccola era malato da qualche tempo e si doveva curare e riposare in modo assoluto. Lui non lo faceva e si allenava per non perdere i premi partita (questo lo ha detto Cordova) così la sua vita era segnata e la morte inevitabile.

Tessari ha un po’ stuzzicato il Cordova che non si allenava molto, la risposta di Ciccio non è stata delle più belle per noi tifosi. Lui si allenava poco perché giocando in una Roma di basso livello, era inutile farlo tanto per giocare in quella squadra bastava poco. Lui è stato un buon giocatore, uno dei migliori in quell’epoca, magari se si allenava di più, ne avrebbe giovato tutta la squadra e anche i risultati finali. Ricordiamo che con Lui, Paolo Conti, De Sisti, Prati, Rocca e Peccenini, siamo arrivati terzi e dopo una partenza lentissima, chissà come poteva finire. Naturalmente si è parlato del suo passaggio alla Lazio e come sia potuto accadere. Così la raccontata. “I pessimi rapporti con Anzalone hanno fatto sì che la Roma mi cedesse al Verona, naturalmente non ho accettato, non potevo portare mia moglie nelle nebbie Veronesi. Mi arrivò la proposta della Lazio e accettai, poi mi sono pentito”.

Ci ha parlato del suo bel rapporto con Dino Viola e con la promessa fatta di rientrare alla Roma una volta che Dino Viola diventava presidente Romanista. Questo accadde ma ci fu una politica di stampa contraria al suo ritorno alla sponda giusta del Tevere e quindi si accordarono che questo poteva avvenire solo dopo il passaggio dalla Lazio a una terza squadra (Avellino). Poi successe il calcio scommesse e non se ne fece più nulla.

Cordova ha parlato del suo primo derby da avversario, che non capiva molto di quello che faceva in campo e di un’autorete a nostro favore. Insomma, Lui si sente Romanista a tutti gli effetti e lo è ancor di più ora che ha un figlioletto che tifa Roma e che lo riporta, ogni tanto, allo stadio. Si rammarica che è ricordato con poche righe e che invece ad altri è dato più spazio, per noi non è così visto che l’abbiamo invitato e che lo ricordiamo con tanto affetto, nonostante il suo passaggio all’altra sponda, come fecero Attilio Ferraris e Sergio Petrelli, in situazioni, motivi e tempi diversi.

Chiudiamo come l’abbiamo presentato e lo abbiamo fatto in diretta di fronte a Lui, “Ciccio Cordova, Amarildo Del Sol ogni tiro un gol”, per continuare il nostro sogno d’innamorati.

 

 

 

 

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