APPUNTAMENTI - 9 Marzo 2015

Vincent Candela by Roberto Cerrone

Vincent Candela, Romano de Bedarieux. Si proprio come Giacomo Losi che è un Romano de Soncino, il nostro Vincent è da considerarsi Romano a tutti gli effetti con l’aggravante che, lasciato il prato dell’Olimpico per giocare prima con il Bolton nella Premier League e poi altre compagini Italiane, è tornato a Roma per rimanerci, mettendo le sue radici, con la moglie Mara, in una residenza di campagna ai piedi dei Castelli Romani, dove le fontane danno vino e l’abbondanza c’è.

Dai Castelli alla sede Utr di Viale Giulio Cesare, la strada non è lunga e lunedì sera, in uno dei tanti nostri incontri con chi ha fatto la storia dell’A.S. Roma, eccolo presentarsi con il suo nuovo look di fronte a una sala strapiena di sostenitori Romanisti.

Vincenzo nostro è nato in un paese di poche migliaia di anime nella campagna a sud della Francia, Bedarieux. Un luogo che, gli appassionati del commissario Maigret come il sottoscritto, conosce a menadito pur non essendoci mai stati, tanto la penna di George Simenon l’ha raccontato in una sua storia, a cominciare dallo stemma Araldico che è completamente Giallo Rosso, predestinazione?

Un paese piccolo che non è lontano da Tolosa, dove il nostro ha mosso i primi passi da calciatore ma dove ha anche conosciuto uno sport cugino del calcio, il Rugby. Tra i nostri era presente, e lo è spesso, Vittorio Boldorini, massaggiatore campione d’Italia 1983 che subito ha posto una domanda a Vincent: hai mai praticato il Rugby? La risposta per Vittorio era scontata, sì.

Boldorini ci ha spiegato che Lui lo aveva capito subito dal modo di affrontare la corsa da parte di Candela e come si poneva nei contatti con gli avversari, loro a terra il nostro in piedi a continuare la corsa.

Il Presidente Grassetti, come il solito, ci ha preso in castagna su alcune statistiche sul nostro terzino sinistro, nel complesso “l’aula dei presenti” ha retto bene. Candela si è un po’ stupito da tanta conoscenza su di Lui e alcune cose le aveva anche dimenticate. Si è parlato del gol alla Juve, della sua partita d’addio, di Zeman e di qualche scherzo che si faceva. Uno vogliamo ricordarlo, nella seconda gestione Zeman, tutti i giocatori, in ritiro estivo, si dettero malati una mattina, naturalmente dopo pochi minuti in campo a sudare i famosi gradoni Zemaniani. Insomma un’ora di Candela prima di parlare del motivo principe della presenza del membro della “Hall of Fame” della Roma, una grande iniziativa a scopo benefico che si farà l’8 giugno (tenetevi liberi) allo stadio Olimpico e che vedrà coinvolti i Romanisti giocatori, dirigenti e tifosi di sempre. Una grande occasione in cui dobbiamo esserci e che daremo in seguito maggiori notizie.

Per completare, ecco lo score di Vincent Candela con la nostra maglia:

Campionato                 210 presenze     14 gol

Coppa Italia                 23 presenze        1 gol

Supercoppa Italiana        1 presenza       1 gol

Coppe Europee            46 presenze        0 gol

Con noi ha vinto un campionato e una Supercoppa Italiana. Ricordiamo che era nella rosa Francese campione d’Europa e del Mondo. Chapeau.

Vincent Candela Romano de Bedarieux, appunto.

 

 

 

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