APPUNTAMENTI - il 17 Giugno !
17 giugno 2001 di Roberto Cerrone
Per noi Romanisti è una data che ricordiamo, forse più di qualche compleanno di persone a noi vicine, forse più di qualche data che ha sancito la storia del nostro paese, forse più……. De tutto!
Il 17 giugno 2001, al triplice fischio dell’arbitro Braschi, al termine di Roma Parma, diventiamo, per la terza volta nella nostra storia, Campioni d’Italia!
Una volontà di vittoria che non inizia alla prima giornata di quel campionato, bensì qualche mese prima, il 14 maggio del 2000, data infausta per la città eterna. Accade che, in quel di Perugia, sotto un acquazzone si affrontino il Perugia di Carletto Mazzone e la Juventus di Carlo Ancelotti, insomma due di nome Carlo che hanno in comune l’amore per la nostra Roma. La Roma pareggia a Verona e chiude al 6° posto il primo campionato con Capello in panchina. La terza squadra della capitale (ndr.La Lazio), gioca in casa con la già salva Reggina e con qualche remota speranza di scudetto. I biancocelesti vincono 3 a 0 e terminano la loro gara, mentre Perugia e Juventus stanno negli spogliatoi in attesa di poter riprendere la loro gara già sospesa. La Juve sa che deve vincere e che con un pareggio va solo a pari punti con la Lazio. Anche il Perugia è già salvo ma non tutti avevano fatto i conti con l’arbitro di Viareggio quello il cui cognome ricorda vagamente un’altura, il sig. Collina da Viareggio, vanto arbitrale Italiano. Invece di sospendere la gara, la riprende entro i 45’ minuti di sospensione (qualcuno dice oltre) e finisce con una clamorosa vittoria perugina per 1 a 0 firmato dal difensore Calori. Incredibilmente la Lazio diventa campione d’Italia e tutti i laziali (pochi) a festeggiare per un paio d’ora nelle strade di Roma, quasi con vergogna. Per noi è terribile, per Franco Sensi peggio.
Dal 15 maggio inizia la nostra rivalsa. Subito una grande campagna acquisti con gli arrivi di Batistuta, Emerson, Samuel, Zebina, Guigou e il ritorno di Balbo per aiutare l’inserimento di Batistuta. Uno squadrone con l’allenatore più adatto in queste circostanza, Fabio Capello. Direttore generale Fabrizio Lucchesi con a fianco Franco Baldini, insomma avevamo tutto per vincere, non ci rimaneva altro che farlo. Grandissimo l’entusiasmo del popolo giallorosso che in poco tempo dimentica l’affronto dello scudetto di quelli che stanno a Formello.
L’1 ottobre, inizia la galoppata contro il Bologna di Guidolin ed è subito vittoria firmata da Totti e da un autorete di Castellini che sarà Romanista qualche anno dopo.
Siamo primi fino alla 4° giornata, dove perdiamo a Milano per mano dell’Inter. Riprendiamo il primato solitario alla 6° dopo la vittoria sulla Reggina. Non lo perderemo più.
La Lazio si incontra il 17 Dicembre, quel derby fu deciso da un gol di Negro su passaggio di Nesta, il tutto nella porta sbagliata, quella di Peruzzi!
Tante sono le pagine belle scritte in questo campionato, tante sono le foto che rimarranno nella nostra mente. Tommasi che fa gol a Bergamo sotto un diluvio incredibile, l’esultanza di Batistuta a Parma sotto una curva strapiena di Romanisti e ci regala la vittoria in rimonta per 2 a 1, il primo gol di Emerson con la nostra maglia, il 25 febbraio sul neutro di Udine nella gara vinta 2 a 0 contro il Vicenza, l’incredibile sconfitta subita a Firenze per 3 a 1, incredibile perché ci costrinsero a giocare di lunedì (era il 9 aprile) temendo invasioni di Romanisti nella città sull’Arno, l’invasione ci fu lo stesso con l’epico striscione esposto dalla nostra tifoseria: siamo tutti parrucchieri !
E ancora, come non ricordare il gesto di Francesco Totti che invita i tifosi ad applaudire Antonioli dopo una mezza papera nell’incontro casalingo pareggiato per 2 a 2 con il Perugia di Serse Cosmi.
I gol di Nakata e Montella in rimonta a Torino, di sera e contro la Juventus, che forse dice la parola più pesante per la nostra vittoria finale. L’invasione di Bari dove Legioni e Legioni del nostro tifo danno calore allo stadio San Nicola, è il 20 maggio e si vince per 4 a 1 e sulla panchina Barese, assente Cassano, c’è Simone Perrotta.
Come non ricordare l’accoglienza riservataci a Napoli il 10 giugno 2001, con i nostri tifosi bersaglio neanche fossero truppe d’occupazione. Il Napoli dette tutto, com’è giusto che fosse e pareggiò 2 a 2 lasciando per se una tenue speranza di salvezza.
Poi l’apoteosi del 17 giugno, stadio strapieno di Romanisti, anche nel settore ospiti. Di fronte il Parma di Gigi Buffon, sogno proibito di Franco Sensi, dei fratelli Cannavaro, dei laziali Almeyda e Sensini, l’anno prima campioni con la Lazio e ripagati con una cessione. Poi Di Vaio, cresciuto nelle giovanili di Tor di Quinto. Insomma, c’era da stare comunque attenti, anche se il clima che si respirava era di apoteosi e così è stato, con la gioia incontenibile di Totti al 19° del primo tempo che dà vita al successo Romanista con l’aereo planino di Montella e la mitraglia di Batistuta. Bella l’immagine di Capello con la sua camicia bianca con le maniche alzate che, quasi da solo, respinge indietro quei tifosi entrati con troppo anticipo per festeggiare. E poi, al triplice fischio, come abbiamo scritto in alto nelle prime righe, Campioni d’Italia!
Per la festa è solo l’inizio, tutta Roma è Giallo Rossa, tutti i quartieri vogliono festeggiare, non c’è solo il Circo Massimo con Totti, Sensi e la Ferilli. Da Testaccio, al Quadraro, da Trastevere alla Conca d’Ora, anche la parte sana di Formello festeggia, com’è giusta che sia, che colpa hanno loro se la Lazio ha cercato casa da quelle parti dopo lo sfratto dato loro dai Carabinieri a Tor di Quinto?
Qualcuno, benpensante, dice che si è esagerato. Provassero loro a sentire i nostri umori dopo una così grande vittoria, vissuta giorno per giorno dal 1 ottobre al 17 giugno, 229 giorni vissuti alla grande.
Torneranno? Certo, anzi ne abbiamo vissute tante di avventure come questa ma senza il punto esclamativo finale che volevamo, è bello lo stesso o …quasi.
Ricordiamo tutti gli artefici di quel successo e lo facciamo in ordine di presenze:
Tommasi, Candela, Samuel, Cafù, Delvecchio, Totti, Zago, Batistuta, Montella, Zanetti, Antonioli, Zebinà, Aldair, Nakatà, Guigou, Emerson, Assunçao, Mangone, Rinaldi, Lupatelli, Di Francesco, Balbo e D’Agostino.
Forza Roma