13.06.17 - 12 ANNI DOPO
17.6.2001 - 17.6.2013
Se 12 anni ve sembran troppi….
a cura di Roberto Cerrone (RC Eni)
41-18-12, non giocateli non è un terno! Sono gli anni che ci separano da una vittoria in campionato all’altra. I conti sono facili.
1942, primo scudetto.
Dopo 41 anni arriva il secondo datato 1983. Ne passano altri 18 ed ecco che arriva quello del 2001.
Sono 12 gli anni che ci separano da quel 17 giugno 2001, giorno vivo come fosse oggi. Uno stadio strapieno ad aspettare la consacrazione di una stagione indimenticabile che, improvvisamente si stava trasfigurando in un incubo già troppe volte visto, e che vedremo ancora. La partita in casa con il Milan e la trasferta di Napoli, portarono il nostro vantaggio al minimo stagionale, servirà un vittoria per il titolo e vittoria fu, netta, gajarda, partecipata, esultata, insomma indimenticabile sia dentro che fuori lo stadio. E’ facile ricordare i gol di Totti, Montella e Batistuta, meno facile ricordare Fabio Capello che spinge fuori dal campo, inveendo, come mai aveva fatto, quei tifosi che volevano anticipare la festa. E la gioia di Franco Sensi? Sembrava un bambino alla sua prima conquista. Non vi dico la mia, anche se il mio pensiero andò subito a tutti quelli che ci avevano lasciato da poco, poi ho gioito anche per loro.
Facciamo un po’ di numeri? In quel campionato, chiudemmo imbattuti in casa dove registrammo 12 vittorie e 5 pareggi. In trasferta il nostro record di sempre con 10 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte. 68 i gol fatti (miglior attacco) e 33 subiti (3° miglior difesa). Insomma, dal 2 a 0 al Bologna, al 3 a 1 al Parma, una marcia trionfale. Primo gol fatto da Totti, l’ultimo da Batistuta.
Nella stagione schierammo 23 giocatori, con il solo Damiano Tommasi sempre presente nelle 34 gare. Poi con 33 Candela e Cafù e Samuel con 31.
Marcatore principe, Gabriel Omar Batistuta con 20 reti, seguito da Totti e Montella con 13. Antonioli giocò 26 volte in porta, subendo 28 reti, Lupatelli ne giocò 8 con 5 reti subite. In quella Roma 2 presenze per Balbo, tornato a Roma per l’occasione, e 1 presenza per D’Agostino.
E noi tifosi? Eccezionali con 1.047.115 presenze allo stadio Olimpico, grazie a 286.824 biglietti e alle 760.291 presenze grazie ai 44.723 abbonati. Primato assoluto in quella stagione! L’incasso? In £. 47.313.804.000. Mica male.
Che successe a Roma nelle settimane successive? Chiedetelo a quelli dell’altra sponda calcistica che ci hanno provato dopo il 26 maggio, ma i loro numeri non tornavano pur cercando nei turisti un po’ di comparse.
Al circo Massimo ci furono tante persone che solo il funerale di Berlinguer nel 1984 ha visto nella nostra città!
Il terno? Quasi quasi si può giocare. Forza Roma!