13.03.28 - XX ANNI DEL CAPITANO

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28.3.1993 - 28.3.2013

Vent'anni in A solo con noi, Grazie Capitano !

 

 

Quando Alessandro Dumas padre, perché c’è un figlio con lo stesso nome…che fantasia, scrisse i 3 moschettieri vent’anni dopo, a cosa pensava? Perché scrivere, solo dopo un anno un libro con gli stessi interpreti solo diventati più vecchi? Sicuramente cercava di ripetere il successo con dei personaggi con una grande capacità di penetrazione nell'immaginario, come erano i tre più uno al servizio del Re.

E chi, più di Totti, ha reso fertile l’immaginario delle schiere della tifoseria Romanista e non solo? Al momento la risposta è una sola: nessuno.

Torniamo indietro di 20 anni. Brescia, 28 marzo 1993. La Roma è in campo da 87 minuti contro le rondinelle dalla maglia azzurra con V bianca e vince per 2 a 0, grazie ai gol di Caniggia e Mihajlovic, ed ecco che Mazzone fa entrare dalla panchina Francesco Totti, entrando in pieno diritto nella storia del nostro paese. Esce Ruggero Rizzitelli, uno dei più amati, entra Francesco Totti quello che sarà il più amato. Sono pochi minuti, Totti tocca il pallone? E cosa importa? Importante è iniziare la più grande storia calcistica del nostro paese. Totti indossa la maglia della Roma in A e non se la toglierà più! E per gli scherzi che solo la storia sa fare, in quella stessa partita, pochi minuti prima, entra un altro dei bomber più amati dalle nostre schiere, certo Paolo Negro da Arzignano di Vicenza.

In quel campionato 93/94 si vedrà Totti giocare solo per pochi altri minuti, Mazzone ne è geloso e lo tiene nascosto, per proteggerlo, per farlo crescere.

Bisogna aspettare 1 anno per vederlo uscire da sotto il tunnel, nell’undici iniziale. Poi sarà un crescendo, con il suo primo gol al Foggia, la prima doppietta al Bari, la tripletta al Brescia, i gol al Bernabeu. Vice campione d’Europa, campione d’Italia, campione del mondo, capocannoniere e, al momento, secondo solo a Piola nelle marcature di tutti i tempi. Ecco, un campione per tutte le stagioni che noi ci siamo goduti ma che ci ha fatto anche soffrire con i suoi infortuni che l’hanno reso, se possibile, ancora più forte. Ha onorato, nel mondo, la nostra maglia. Certo l’immagine di rappresentare Roma lo ha reso ancor più fulgido, ha dato storia alla storia.

Forse, e dico forse, ci sono giocatori più forti al mondo ma degni di chiamarsi Campioni con la C ce ne sono pochi, forse Messi da sempre nel Barca pur essendo Argentino, ma si possono chiamare campioni Ibra e Ronaldo sempre pronti ad andare verso il dio denaro, verso la vittoria più facile? No di certo. Tra noi e Totti è nata una storia d’amore, quella più bella dove chi ama è ricambiato da pari amore. Siamo alla fine di quest’amore? A me non sembra, il nostro è forte e tosto e Piola non è tanto lontano……

Roberto Cerrone ( RC Eni )

 

( Foto Mauro Penzo e Archivio UTR)