APPUNTAMENTI - 13 Marzo 2015

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13.3.15 L' Utr incontra Roberto Pruzzo by Roberto Cerrone

Ospite graditissimo nella sede Utr è arrivato Roberto Pruzzo, bomber della Hall of Fame Romanista di tutti i tempi, autore del libro (insieme con Susanna Marcellini) di Bomber….la storia di un numero nove normale o quasi.

Più di un Bomber, abbiamo conosciuto un fiume in piena, non si faceva in tempo a porgli un quesito e Lui rispondeva e non solo. Il microfono tentava di allontanarsi da Pruzzo, ma niente da fare tornava sempre vicino alla sua bocca, neanche fosse un Boomerang. Naturalmente tanto l’interesse dei numerosi presenti, tra cui Giorgio Perinetti, Luciano Tessari, Susanna Marcellini (figlia di Antonio, nostro ex seppure per poche partite), Vittorio Boldorini, Claudio Sterpi, Ettore Viola, Salvatore Castello, Gabriele Marconi,  i dirigenti della Roma Res calcio femminile e quelli dei Roma Clubs New York e Washington D.C. e sicuramente ho dimenticato qualcuno.

 

La prima notizia l’ha data subito Roberto Pruzzo, ci ha raccontato che Lui è diventato un giocatore di calcio pur non essendo mai stato tifoso di nessuna squadra. Certo, con il tempo è diventato Romanista e amante di Roma e dei Romani che ancora oggi, lo riconoscono e lo salutano calorosamente. Poi ha ricordato che la Roma è stata nel suo destino, alla Roma ha siglato il primo gol in serie A e anche l’ultimo, quello dello spareggio Uefa di Perugia tra noi e la Fiorentina, Lui in maglia viola. In mezzo 106 in campionato e 32 nelle altre competizioni, togliendosi la maglia una sola volta e fu il primo a farlo, almeno in Italia e per chi non lo ricorda era il 16 marzo 1986, Roma Juventus 3 a 0.

Tante le curiosità, come quella che spesso portava Lui Liedholm al campo di allenamento, il Barone non amava guidare. Al contrario, in molte trasferte non lontane, tornava in macchina con Dino Viola, era il Presidente a guidare con Roberto al fianco e Donna Flora nel sedile posteriore.

Poi ci ha raccontato dei giocatori più forti che, con le varie maglie di club o nazionale, hanno giocato con Lui. Roberto Baggio e Bruno Conti in prima fila ma, sorpresa, al terzo posto si trova Vincenzino D’Amico, laziale. Perinetti ne approfitta per ricordare che anche il Barone voleva portare il talento di Latina alla sua corte Romanista. Proprio sul Barone interviene Tessari ricordando che Liddas sapeva benissimo dei piccoli trucchi che facevano alcuni giocatori per fumare una sigaretta di nascosto, ma li faceva fare, era un modo per controllarli meglio, senza stargli troppo addosso.

Un particolare ricordo verso Francesco Rocca, il più forte terzino di sempre fermato da un grave infortunio. E poi su Prohaska che, pur giocando un solo anno a Roma, è rimasto legatissimo alla città. Al proposito Fabrizio Grassetti ha ricordato che una volta si trovava a Vienna in occasione dell’addio di Herbert al calcio. Recandosi al botteghino per acquistare il biglietto e, riconosciuto il suo accento Romano, l’impiegato gli ha risposto che Prohasca aveva ordinato che tutti gli Italiani, e in particolare i Romani, erano suoi ospiti. Veramente un signore in campo e fuori.

Sergio Brio, ecco una rivalità che poi era solo sul campo. A posteriori si è saputo che erano Cabrini e Tardelli ad alimentare questa storia e lo facevano tornando dai raduni della nazionale, dove con loro c’era Pruzzo. Quando rivedevano Brio, gli dicevano che Pruzzo l’avrebbe fatto piangere nelle prossime partite e Lui si caricava. 

Un pensiero su Pietro Vierchowod. Così racconta Pruzzo: Venne a Roma l’anno dopo che causò una mia espulsione in Fiorentina Roma. Si era fatto male da solo ma l’arbitro abboccò e Lui non fu leale a dire che io non c’entravo nulla. Quando venne da noi, subito da me a chiedere scusa di quell’episodio e fu un bel gesto.

Poi tante altre cose, tutte interessanti. Ecco la sua formazione di sempre di quelli con cui ha giocato: Tancredi;Rocca,Nela;Vierchowod, Di Bartolomei, Falcao; Cerezo,Conti, Damiani,Baggio,Pruzzo. Mica male.

Alla fine autografi, foto, dediche sul libro andato a ruba e brindisi finale con il coro: “ Dai Roberto facce un gol, e facci un gol ee e dai Roberto facci un gol, la curva sud te lo chiede in coro, e dai Roberto facci un gol " - " Lode a te Roberto Pruzzo " … Che serata!

 

Ecco i suoi numeri con la nostra maglia:

Serie A                                  240 presenze     106 gol      media        0,44

Coppa Italia                         45 presenze       20 gol       media        0,44 

Coppa dei Campioni            7 presenze          5 gol        media        0,71

Coppa delle Coppe              13 presenze       4 gol                   media        0,31

Coppa Uefa                            6 presenze       3 gol                   media        0,50

Per un totale, nelle gare ufficiali, di 321 presenze e 138 gol, con una media totale pari a 0,43 gol per partita! Solo Totti ha fatto più gol di Lui. Poca roba in nazionale, dove ha giocato molto meno di quanto meritasse vittima del blocco Juventus in voga negli anni 80. Solo 6 presenze senza gol con la Nazionale A, tutte mentre giocava con noi.

La sua elezione nei primi 11 della Hall of Fame è giustificata da tante cose. Dai gol fatti, dai trofei vinti, l’aver segnato il gol del secondo scudetto Romanista, dall’amore ricambiato con i tifosi e mettiamoci pure quei 2 segni del destino, l’aver fatto in serie A il suo primo gol e l’ultimo (anche se non valido per le statistiche) contro di noi, in mezzo 10 stagioni indimenticabili. Bomber sempre uno di noi!